Processo Aemilia. La scuola per la Legalità

Argenta - Portomaggiore

Processo Aemilia. La scuola per la Legalità

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Il processo Aemilia sotto la lente degli studenti
I ragazzi assistono alle udienze nell’aula bunker del tribunale di Reggio

Continua la partecipazione delle classi dell’istituto di istruzione superiore di Argenta e Portomaggiore alle udienze del processo Aemilia, contro le infiltrazioni della ‘Ndrangheta nella nostra regione.

Iniziato nel 2015, il processo si riferisce ad avvenimenti che provano la progressiva “conquista” di varie province del Nord-Italia, in primis di Reggio Emilia, da parte di imprese edili e di sodali calabresi che fanno capo al boss Nicola Grande Aracri, originario di Cutro (KR).

Tra i “capi promotori” del clan, nonché imputati, quel Gaetano Blasco che, in una intercettazione immediatamente successiva alla scossa di terremoto del 29 maggio 2012, annuncia che “è caduto un capannone a Mirandola…” e quell’Antonio Valerio che risponde: “Allora lavoriamo là…”, ridendo soddisfatto.

A testimoniare una penetrazione capillare e ormai radicata nel tessuto economico emiliano, basta la frase del collaboratore Stefano Cortese, che alla domanda del pubblico ministero su quali ‘ndrine calabresi fossero presenti nel nostro territorio, ha risposto: ”Direi tutte: l’Emilia-Romagna è il bancomat di tutti i clan”.

Accompagnati dagli insegnanti, grazie all’associazione “Libera” di Reggio-Emilia, gli studenti possono accedere all’aula bunker del tribunale di Reggio Emilia, costruita dalla Regione appositamente per il processo. Assistendo alle inquietanti deposizioni dei “pentiti” e alla ostruzionistica difesa di molti indagati, oltre che alle meticolose e ponderose indagini degli investigatori, i ragazzi possono farsi un’idea dei principi, del funzionamento e delle modalità di applicazione del diritto e del codice penale italiani. Con l’intento di adempiere ad un ruolo di cittadini informati e consapevoli, nel contesto di una permanente educazione alla legalità, che figura tra le principali competenze di cittadinanza stabilite dalla Unione Europea nel 2001.

Da estense.com, comunicato stampa del Prof.Tommaso Mantovani, accompagnatore

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