Colletta Alimentare: riflessioni sulle risposte delle persone

Argenta - Portomaggiore

Colletta Alimentare: riflessioni sulle risposte delle persone

Sabato 26 Novembre 2016:
Noi alunni  delle classi quarta e quinta ITE di Portomaggiore abbiamo partecipato alla giornata Nazionale della Colletta Alimentare: evento finalizzato ad aiutare le persone più povere nel Paese.


Ci siamo divisi e recati in diversi supermercati che aderivano a questo evento nazionale (la colletta alimentare) e, dopo aver indossato la “divisa”, ci siamo subito messi al lavoro.

Il nostro compito era quello di invitare la gente che aveva intenzione di entrare al colletta-alimentare-1supermercato a contribuire alla colletta.

“Buongiorno, vuole contribuire alla colletta alimentare?”

Dalle persone che evitavano di incrociare il nostro sguardo per non affrontare la fatidica domanda e altre che, fortunatamente, accettavano senza alcun tipo di problema, abbiamo raccolto e di seguito riportato le frasi più comuni.

Sicuramente la risposta più frequente è stata “Non ho tempo” (perché si sa, comprare un barattolo di fagioli o un pacchetto di pasta è molto impegnativo!)

Molte persone vedendoci iniziavano a scuotere la testa e velocemente rispondevano “Non so come funziona”, ma dopo la prontezza di noi ragazzi nello spiegare il semplice procedimento era chiaro che il loro problema non era il non sapere, ma semplicemente il non averne voglia.

Altre, invece, alzavano le mani in segno di resa e, sorridendo, ci spiegavano che avevano appena contribuito alla colletta in un altro supermercato.

Alcuni ci dicevano “Ne avrei bisogno anch’io”, facendoci immediatamente riflettere sulla situazione economica generale del paese.

Fortunatamente, tanti ricambiavano il nostro sorriso e tendevano subito la mano per prendere la sportina da noi offerta, per poi diricolletta-alimentaregersi a fare la spesa.

Spesso mi sono accorta della sfiducia che le persone avevano verso noi e verso ciò che dicevamo. Non credevano che il cibo sarebbe arrivato veramente ai poveri, oppure non credevano che comprando del riso o dei legumi avrebbero potuto aiutare davvero qualcuno, non pensando al fatto che moltiplicando quell’umile gesto per tutte le persone presenti quel giorno al supermercato  si sarebbe potuto raggiungere un importante numero di alimenti e, di conseguenza, un notevole aiuto per le persone bisognose.

“L’esperienza del dono eccede ogni aspettativa generando una sovrabbondante solidarietà umana”

 

 

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