27 Gennaio: Ricordare è una responsabilitá

Argenta - Portomaggiore

27 Gennaio: Ricordare è una responsabilitá

27 Gennaio.

Un giorno per ricordarne altri migliaia passati all’insegna della crudeltà. Un giorno che non ha pretese se non quella di essere rispettato.

In questi tempi è difficile per noi giovani, che quei tempi per fortuna non li abbiamo nemmeno sfiorati, provare ad immedesimarci e a riflettere su questa tematica. Proprio per questo parte di noi è convinta che non serva più a nulla ricordare, che sia una perdita di tempo, perfino una forma di ipocrisia e di bonismo finalizzata a fare la  “nostra bella figura” da brave personcine. In poche parole, un’ enorme parata di culo, scusatemi il francesismo.

Ebbene, vorrei tanto dire a queste persone, che si credono così tanto impregnate di verità e sapienza, che il bonismo e l’ipocrisia non esistono se nella coscienza il principio di ciò che si sta facendo rimane inviolato.

Questo giorno, che lo vogliate o no è Storia, una brutta storia che deve essere ricordata ; e lasciate perdere il fatto che un giorno prestabilito per farlo sia inutile , perché se è lì che vi concentrate state sviando del tutto la questione.

Quel 27 Gennaio è un promemoria per far ricordare alla gente come noi, che per certe cose la memoria ce l’ha fin troppo corta, che è giusto e doveroso portare ogni tanto un pensiero a tutte quelle vite innocenti disprezzate brutalmente.

Ma non è solo questo. Io lo vedo più come un avvertimento che fra le righe ci sussura:

” Non  dimenticare, perché se lo fai queste cose possono ricapitare”.

Si dice che tutto questo orrore sia nato, in modo molto riassuntivo, dal totalitarismo.

Ecco, io credo che non ci sia forma più grande e distruttiva di totalitarismo dell’ indifferenza vestita d’ ignoranza.

https://youtu.be/6Ejga4kJUts

Una frase di questa canzone dice: “Quando la violenza porta il silenzio siamo in errore”. Non c’è cosa più vera.

Quest’anno nella nostra scuola è stata lanciata una sfida :

sarebbero stati capaci gli studenti di avere voglia di discutere e di far luce su questo argomento, senza che venisse loro imposto?

Beh, premesso che in alcuni casi la sfida  è andata persa, per altre classi fortunatamente è stata una vera vittoria.

Vorrei solo fosse chiaro che si è tanto bravi ad etichettare una giornata dandogli tutti i significati possibili ed immaginabili, e con questi addirittura farla quasi sembrare superflua, sorvolando che anche solo il fatto che una Giornata Della Memoria esista sia un motivo prezioso per sperare in un futuro più umano.

Perché riflettete:

Finché di una cosa orribile come questa se ne parla si può stare tranquilli, ma è quando si inizia a non parlarne più che le difese diminuisco e una probabilità che ricapiti riaffiora. 

Ma con l’indifferenza stiamo solo offrendo una gomma da cancellare  a chi attualmente cose simili vorrebbe farle riaccadare, in altri contesti  e per farsi i propri sporchi comodi.

È nostra responsabilità parlarne, e farlo pubblicamente, ad alta voce!

E al diavolo a chi crede sempre che tutto sia inutile e superfluo, perché non si è mai cambiato nulla gettando la corda a terra.

Che siano grandi conferenze o un film in classe il principio non cambia, ciò che fa davvero la differenza è la predisposizione a non dimenticare.

E qual è la chiave per tutto questo?  Il rispetto. E molte volte si da troppo per scontato che lo abbiano tutti.

Voi lo avete?

 

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